VIA "FINDENEGG" - JOF DI MONTASIO
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Giulie Orientali
Partenza:
Piani del Montasio 1502 m slm
Carta Tabacco:
19
Arrivo:
Cima del Montasio - 2752 m slm / Piani del Montasio 1502 m slm  
Sentieri:
Grande Cengia
Via FINDENEGG
Dislivello max:
1250 m
Difficoltà
Medio Alta
Note percorrenza:
4:30 ore salita - 3:30 ore discesa
Passaggi di I e II grado
Periodo:
15 ottobre 2006

Partecipanti:
Fabrizio, Gigi, Giorgio, Monica, Laura e Paolo


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La montagna, dopo un po’ che la frequenti, comincia a diventare un problema, sicuramente un piacevole problema.

Avevamo concluso la Via Amalia in agosto senza affrontare la salita alla Cima del Montasio, il tempo incerto e la stanchezza ci avevano convinto a proseguire diritti dopo il Bivacco Suringar e raggiungere velocemente i piani.



La Via Findenegg ci ha solo osservato dall’alto, mentre ci defilavamo. Tutto bene certo, ma la “mancanza” della cima era diventata un vero problema da risolvere e in fretta visto che le settimane volano, gli impegni si accavallano e il freddo arriva che neanche te ne accorgi.








Il signor Findenegg accompagnato dal signor Brussoferro, (dai nomi sembrano personaggi usciti dal libro di Tolkjen) alla fine dell’800 risolsero il problema del versante ovest del Montasio.
Sulle loro tracce noi cercheremo di colmare la nostra mancanza. Il 15 ottobre è la giornata perfetta, oltre che la nostra ultima possibilità della stagione, per raggiungere la Cima del Montasio, per me è il terzo tentativo e come il solito, il fallimento non è contemplato.


Dai Piani la cima sembra lontanissima, anche se la totale assenza di nubi la rende nello stesso tempo ancora più appetibile.


Il Rifugio Di Brazzà ha già concluso la sua stagione eppure guardandosi intorno, la limpidezza del cielo, i contorni puliti delle cime, fanno pensare che sia proprio l’autunno la stagione migliore per le escursioni.









Procediamo tranquillamente lungo i piani erbosi e dolci sotto il tiepido sole mattutino, la zona è comunque frequentata da molti altri escursionisti, anche se credo pochi abbiano le nostre stesse intenzioni.









La Torre Disteis, ancora lontana, si erge come un faro ad indicare il percorso, è di là che passeremo, l’inizio della Grande Cengia.


























Il pendio si fa più accentuato poco prima del ghiaione dove stazionano un gran numero di stambecchi ormai assuefatti al passaggio delle persone tanto da osservarle quasi con distacco, a patto di non superare la cosiddetta soglia dell’intimità.

























Il sole sale e la luce aumenta sull’insieme di cime che vediamo dal sentiero, le ghiaie rendono la progressione più faticosa fino all’inizio delle rocce.












Seguiamo i segnavia alternando tratti di sentiero a brevi passaggi dove l’aiuto delle mani non è da disprezzare,...................









.......................... ancora nulla di difficile se si mantiene la giusta attenzione.























Il Curtissons ci passa sul fianco basso ormai, ............










........... siamo quasi alla Torre Disteis, un ultimo piccolo ghiaione e .............................











...........................ci giriamo intorno uscendo sul versante ovest del Montasio.














È spettacolo!


Nulla a che vedere con i grigi e freddi momenti lungo l’Amalia, l’aria è ferma il sole alto e la visuale splendida.
























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